Si laurea nel 1968 all’Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs a Parigi, a conclusione del primo corso di design industriale, già allora in Francia considerata una disciplina divisa dall’architettura ed identificata con il nome di esthétique industrielle. Dopo gli studi insieme ad un gruppo di amici fonda a Parigi il Design Centre Premier, primo gruppo associato di designer in Francia. Oltre a Marc ci sono Xavier Mérigot (grafico), Jean Foin (architetto urbanista), Jacques Verger (sceneggiatore teatrale) e Dominique Prevot (designer industriale). In quel periodo collabora con importanti nomi del prêt à porter, nel board di Pierre Cardin, Ted Lapidus, Torrente, disegnando anche i marchi per Ted Lapidus e Torrente e i packaging di profumi di Yves Saint Laurent e Pierre Cardin. All’inizio degli anni ’70 un serio incidente sugli sci gli procura la frattura multipla e scomposta del piede e della caviglia destra. La lunga convalescenza e la voglia di tornare a sciare lo spingono a cercare una soluzione per immobilizzare le caviglie nello sci, riducendo il rischio di incidenti. In un epoca in cui gli scarponi da sci erano in cuoio nasce, dopo non pochi tentativi, il primo scarpone da sci della storia in termoplastico interamente riciclabile (commercializzato poi da Caber).
Tra il 1973 e il 1974 intensifica i contatti con le aziende italiane del comparto sportivo del Nord-Est, in particolare per la Lotto per la quale disegna appunto tutti i prodotti incluso il marchio. A quel tempo Lotto produceva scarpe in Italia ed era considerato, con Nike, Puma e Adidas, uno dei brand più innovativi dal punto di vista tecnico e formale.
Altre importanti collaborazioni di quel periodo nascono con Dainese, Nordica, Dolomite, Axo, Bailo, Simon, Gipron, Think Pink, Ellesse, Alpine Stars, Nava, Trezeta, San Marco, Selle Royal e all’estero con Reebok, Nike, Foot Joy.
Negli anni ’70, mentre Adidas produceva ancora scarpe in Germania, Phil Knight di Nike e Marc Sadler sono pionieri nel dislocamento produttivo. Sadler è uno dei primi europei a far produrre scarpe sportive nelle fabbriche del Far East.
Nel 1978 fonda a New York City una società propria, sviluppando una linea di scarpe per Dainese, già leader nella produzione di abbigliamento tecnico sportivo da moto.
A causa di una suola unica, materiali riflettenti e un strano pezzo di gomma sulla punta, la scarpa diventa molto di moda e si diffonde “per le strade di New York”. Ben presto, migliaia di consumatori in tutta l’America camminano con scarpe Dainese.
Nel 1983 Marc disegna per Ellesse una collezione di scarpe di enorme successo negli Stati Uniti. Scarpe dal look futuristico con contrafforte esterno in tecnopolimero dal quale è estruso il logo a rilievo, copiato poi da quasi tutti i competitors, sono indossate da trend setters a New York City, Los Angeles and Chicago, ma anche da atleti di calibro internazionale come in tennista americano Aaron Krickstein (semi finalista agli U.S. Open del 1989) e il giocatore di basket Maurice Cheeks (cestita e poi allenatore dei Philadelphia 76ers).
Il successo delle collezioni Ellesse e Dainese regala a Marc il riconoscimento di designer maggiormente innovativo nel settore delle scarpe sportive.
Per Nike progetta e sviluppa la prima ciabatta in termoplastico iniettata, estremamente leggera e confortevole, che poteva essere indossata nella doccia perché idrorepellente, ancora oggi uno dei prodotti Nike più venduti nel mondo.
Dalla metà degli anni 90, ritornato stabilmente in Italia dopo tanti anni vissuti negli Stati Uniti, sposta la sua attività all’arredamento e l’illuminazione, fermi restando i contatti con il settore sportivo, ed in particolare la collaborazione oramai trentennale la Dainese.
Per Aprilia disegna nel 1998, precorrendo le tendenze, uno scooter a metà fra moto e scooter, mai entrato in produzione, il cui prototipo funzionante è conservato al Museo Aprilia.
Per la Everest, nel 2001, progetta una leva per scarpone da snow board che lavora a rovescio (a favore dello sforzo) oggi diventato il sistema standard utilizzato da tutti.
Nell’arredamento le collaborazioni sono molteplici: oltre ai progetti pubblicati, negli anni 1998-2000 disegna per l’azienda telefonica Tim l’allora sistema di arredo per i negozi e i corner.
Nel 2003, per la Maison Ferragamo, progetta un sistema modulare di espositori per profumi, realizza il progetto di vetrine per la riapertura del flagship store di New York e il sistema di decorazione delle vetrine natalizie di tutti i negozi.
A testimonianza del la sua versatilità progettuale e specializzazione trasversale, progetta nei primi anni ’90 una serie di gambali ortopedici ed altri articoli para medicali per le americane Watco e Matrix; nel 1996 per la Beretta, l’azienda familiare più antica del mondo, mette a punto un nuovo fucile da tiro con componenti in plastica ad alta tecnologia e una valigia per il trasporto aereo delle armi in occasione delle manifestazioni sportive. Nel 2000 per la ABB Sace, multinazionale del settore cablaggio ed alimentazione elettrica, progetta un sistema di canalizzazione elettrica modulare.